19 dicembre 2012

Storia della ossa sporgenti





Altre porzioni del suo corpo sono diventate sottili. Nello specchio della sala prove, le braccia scarne si alzano sulla  testa lente come maniche di ferro. Esercizi alla sbarra nella sala deserta, arriva al mattino presto. Quando lei se ne va, gli altri arrivano. Provano senza di lei, temono di farla cadere con uno slancio in più, vista la sua magrezza. Per questo il direttore le ha tolto il pas de quatre.
Entra un uomo vestito con una tuta azzurra e una cassetta di attrezzi. Resta sorpreso di trovare qualcuno a quell'ora. Raggiunge il pannello elettrico e comincia a trafficare con le valvole.
Fastidio, non le piacciono gli intrusi, pensa di andarsene. Per inerzia continua a muovere braccia e le gambe  nell'esercizio.  Il costume blu di scena è appoggiato alla sbarra, come un corpo riverso. La sua parte, la fata di zaffiro ha un a solo di quattro minuti,  il direttore e il maitre di danza l'hanno minacciata che se calerà di peso ancora, la sostituiranno.
L'uomo davanti quadro elettrico,  tira fuori  un panino di prosciutto dalla tasca della tuta, mangia mentre  rovista nella cassetta degli attrezzi. Un odore lievissimo di pane arriva fino a lei mentre sta piegata con le braccia a conchiglia  sulla gamba tesa appoggiata alla sbarra. Ondeggia, si affloscia come  un filo di lana.
L'uomo accorre e si china su di lei, le allunga il panino davanti alla bocca, lei gira la testa dall'altra parte. L'uomo fissa il diafano azzurro della pelle sopra le clavicole, una carta velina. Corre fuori dalla sala per telefonare.
Rimasta sola, distesa guarda il soffitto dove passano i grossi tubi dell'areazione, e quelli più piccoli dei cavi elettrici. Lassù in alto, sarebbe bello abitare, avere al posto della carne il cemento. Da bambina stesa sul letto,  le piaceva guardare il soffitto, e immaginava una vita buffa con i piedi messi  là sopra.
L'uomo ritorna, le dice qualcosa per tranquillizzarla. Lei si sente bene a terra, tutta la schiena appoggia solida.  L'uomo in silenzio si volta verso il quadro elettrico,

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