30 aprile 2012

Sogno






Stavamo nudi uno di fronte all'altro, e la nudità continuava per tutto il sogno. Gli  preparo il bagno, una vasca da riempire, un ramo di nocciolo da spostare dal bordo. Abbasso lo sguardo mentre nuda ho l'asse da stiro davanti e l'altro mi guarda. Eden, non c'è turbamento, nulla di erotico nemmeno quando lo seguo, l'altro cammina a dieci metri davanti a me, e scorgo i suoi testicoli viola e glabri sbucare come frutti  da sotto i glutei,  frutti edenici. L'altro mi guarda,  io tengo gli occhi a terra perchè non mi veda come sono senza trucco, non perchè sono nuda. Il pudore  del rivelare la faccia senza maschera cosmetica. Cosmetica e cosmo. La nudità del volto, vera nudità,  il corpo nudo ha innocenza, fragilità. Due anime sessuate che non desiderano.  Nude si incrociano, si offrono senza seduzione. Un inseguire acqua da una polla trasparente. Prendere una mano nella propria senza rubarla. Non interpretare il sogno, che parli dal mondo di Ade, là sotto vive.

1 aprile 2012

La partenza



Personaggi:
Tubetto di vaselina
Metafora


T: Ammuffirò!
M: Non credo
T:  Allora irrancidirò!
M: Sei grasso,  inalterabile.
T:  Non durerò, lo sento.
M: Calmati, approfitta dell'occasione.
T:  Stare senza far niente?
M: Ansia inutile.
T:  Come fai ad essere così indifferente? Lui parte.
M: Quante storie! Se ne va e tornerà. 
T:  Bella roba. Il vuoto non ha nulla d'interessante.
M: Il vuoto è fresco, riposante.
T:  Ti trovo freddo.
M: Non sono romantico, ma questo non vuol dire che non sia capace di sentire, al contrario. 
T:  Ha parlato il filosofo da boudoir ! Io invece sono sentimentale e romantico, per questo non sono tranquillo. Lui parte. Soffro. 
M: Sei eccessivo, come sempre.
T:  E' la mia natura. L'eccesso è in me perchè sono unto. Ma se ungo è per una buona causa. Lui parte e io non avrò più niente da fare.
M: Puoi dedicati ad altre cose, alle evasioni, ai sogni.
T:  Non mi interessano. Sono fedele al mio compito, non posso stare senza unire due mondi. 
M: Dato che il nostro Bel Marinaio parte, non starò sempre immerso nella sensazione della sua presenza, che è sì piacevole, ma ingombra la scena. 
T;   Dimmi,  cosa farai a scena vuota?
M: Mi guarderò attorno, il mondo, dicono, è grande.
T:  Anche madame Bovary lo diceva, e guarda che fine ha fatto. Non temi l'abbandono ? la fine ?
M: Il naufragio è dolce, come lasciarsi andare in una piscina calda e illuminata. 
T:  Ho paura di essere messo da parte, dimenticato.
M:  Esserci e non esserci, sparire e tornare, è poetico. E poi sento il  bisogno di solitudine.
T:  Tu? un eremita?
M: Il confine tra le cose è incerto. Sporco e sacro sono vicini. 
T:  Niente affatto ! Le cose sono ben distinte. C'è un fuori, c'è un dentro, e tu sei in mezzo.
M:  Sono un' apertura sull'universo, come un occhio o una bocca ! Che importa alto o basso.
T:   Tu sei basso.
M:  Niente affatto. Nel Mondo delle Idee ci sono anch'io, l'Ano Ideale. Mi commuovo a pensarci.
T:  Ti diverti a sconcertarmi.
M: Sono infimo e celeste. Mi vedono così.
T:  Mi disprezzi perchè sono semplice, grasso e non ho la tua cultura.
M: Tubetto caro, chi più di te merita rispetto? Lenire il dolore, l'unico motivo degno per esistere. 
T:  Oh grazie! sento dell'ironia nelle tue parole.
M:  Perdonami, sono scostante, ma è solo per fare un po' di nebbia attorno a me, essere inafferrabile e buio come un buco nel nulla.
T:  Lui parte.
M: E' così.
T:  Non ti importa?
M:
T: Non rispondi?
M:
T: Ecco ... quando non ti va più, ti chiudi, stretto. ....  in ogni caso Lui parte.